martedì 30 dicembre 2014

I bordelli pedofili dell'Europa Unita (Schengen rivisitato)




Nel 2001 l'Interpol (l'Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale) ha pubblicato un rapporto, che nessun media main stream italiano ha mai pubblicato, in cui denuncia che in alcuni paesi europei (Inghilterra, Spagna, Olanda, Belgio) esistono delle scuole di preparazione delle vittime per pedofili, dei veri e propri lager di addestramento alla tortura fisica e psicologica. 

In pratica le organizzazioni pedofile, per ovviare al problema di bambini che non reggevano per più di un certo tempo agli abusi sessuali, hanno messo a punto delle tecniche di traumatizzazione graduale a cui sottoporre le vittime per prepararle agli abusi e alle sevizie sessuali. 
Il metodo della “traumatizzazione” prevede alcuni passaggi successivi:
1) I bambini vengono picchiati, con violenza graduale via via sempre più feroci, per alzare la loro soglia del dolore
2) I bambini vengono subiscono poi una sorta di lavaggio del cervello, mostrando loro in continuazione scene di sesso tra adulti e bambini. Scene proiettate su DVD o anche dal vivo
3) I bambini vengono costretti ad avere rapporti sessuali con uno o più adulti
4) Infine i bambini vengono ceduti a pagamento ai pedofili
Questi bordelli gestiti da pedofili e infanticidi sono attivi nelle principali città del nord Europa. Gli abusi avvengono in appartamenti privati, chiese e scuole (sono documentati casi di gruppi di alunni o di intere classi che vengono prelevati da scuola e portati, con la complicità di docenti e personale ausiliario.
Nella cittadina di Zandvoort, in Olanda, un'inchiesta della polizia ha portato alla luce più di 300 abusi compiuti da una rete criminale di pedofili che abusava dei bambini degli asili nido. 
In Germania un'inchiesta del Bild, un quotidiano tedesco a tiratura nazionale, ha rivelato che esiste nel paese una rete di pedofili che importa bambini provenienti dall'Europa dell'Est e dall'America Centrale per inserirli come schiavi del sesso nei bordelli delle principali città tedesche, che ufficialmente impiegano personale maggiorenne e consenziente ma che in realtà fanno prostituire nei retro dei locali bambini e ragazzini senza documenti per venderli a pagamento ai pedofili locali. 
A Rignano Flaminio, in Italia, le famiglie dei bambini della scuola materna del paese hanno denunciato una casistica simile. Sebbene il processo in appello abbia scagionato da ogni accusa gli imputati, sulla vicenda persistono ancora moltissimi punti oscuri che la magistratura non ha voluto o potuto chiarire. Per non parlare poi degli abusi e delle violenze perpetrate all'interno delle cosiddette comunità di recupero o centri di accoglienza per minori, il cui caso più eclatante è quello del Forteto, nell'Appennino fiorentino, dove per una trentina d'anni decine di bambini e ragazzi hanno subito violenza sessuale e psicologica da parte dei gestori della comunità nel silenzio totale di magistratura, AUSL e servizi sociali. Sulla vicenda è in corso un processo che vede imputati 23 soci della cooperativa che gestiva la comunità. 
Ma per politici, avvocati e magistrati con le fettine di prosciutto sugli occhi si tratta solo di psicosi di massa. In Italia ogni anno spariscono circa 1000 minori (senza contare i bambini clandestini o non registrati all'anagrafe), di cui il 30% non fa più ritorno alle proprie case. Che fine fanno? Non si sa o si preferisce non indagare fino in fondo.
Questa è l'Europa del libero scambio delle merci, delle persone, delle idee. E dei bambini da seviziare e schiavizzare, aggiungiamo. Ovvero Schengen in versione pedofila 2.0

Nessun commento:

Posta un commento