martedì 16 dicembre 2014

Mysterium iniquitatis - Il mistero del Male




Pochi si troveranno discordi sull'affermazione, corroborata da centinaia di prove fattuali, che oggi il Mysterium iniquitatis - per citare una celebre espressione utilizzata dall'autore della Seconda Lettera ai Tessalonicesi - prende la forma, terribile, abietta e ripugnante, della disumanizzazione dell'essere umano, della mercificazione del suo corpo, fino all'ultimo brandello di carne. Non stiamo parlando dei meccanismi, subdoli ma ormai ampiamente smascherati, del consumismo e dei suoi effetti schiavizzanti sulla psiche degli individui. Stiamo parlando di qualcosa di infinitamente più strisciante e sottile e perciò meno facilmente identificabile a livello di opinione pubblica, sebbene alcuni recenti segnali di risveglio rappresentino un indicatore inequivocabile di una certa presa di coscienza da parte di alcune frange della società civile. Qualcosa di altamente subdolo, dicevamo, che si è annidato all'interno delle istituzioni, politiche e sociali, fino a rendersi invisibile, se non addirittura tollerato o quand'anche protetto.
Il mysterium iniquitatis a cui alludiamo è quel fenomeno noto alle cronache come pedofilia e pedopornografia. La pedofilia, che nell'immaginario collettivo rimanda all'idea di un losco individuo privo di remore morali che frequenta i giardinetti pubblici o si apposta fuori dalla scuola per scegliere le sue piccole vittime. Questa è più o meno l'idea semplicistica e allo stesso tempo fuorviante - alimnetata dai media main stream e dagli stessi ordini di professionisti come avvocati, psichiatri e alcune associazioni e organizzazioni in difesa dell'infanzia - che il cittadino medio ha del fenomeno del pedofilia. Niente di più lontano dalla realtà. Come numerose indagini internazionali hanno dimostrato, indagini portate avanti da magistrati coraggiosi, poliziotti non corrotti e cittadini privati che hanno a cuore l'infanzia, la pedofilia è tutto fuorché un fenomeno riconducibile alle turbe psichiche di criminali senza scrupoli. O più esattamente: la pedofilia è un fenomeno ad anelli concentrici, una piramide a blocchi, di cui l'ultimo, quello più basso, quindi più visibile e soggetto all'esposizione mediatica, è costituito dal pedofilo comune, ovvero dal singolo criminale che adesca, rapisce, sevizia i bambini, che compra il materiale pedopornografico, lo condivide con altri esseri maledetti della sua stessa razza e, spesso lo rivende. Ma questo, appunto è l'ultimo anello di una catena di cui la stragrande maggioranza delle persone non sa dove termina. Chi gestisce il traffico della pedopornografia? Per quali scopi e per conto di chi? Chi sono i mandanti, gli emissari? Ci sono aspetti nascosti del problema di cui i media tacciono, per ignoranza o perché hanno ricevuto precisi ordini di non affrontarli? E se sì, come farli venire allo scoperto?
Queste sono alcune delle domande alle quali questo blog cercherà di rispondere, attraverso indagini incrociate, condivisione di materiali, notizie e tutto ciò che permetterà di fare luce sullo scandalo del secolo, cioè la violazione continua dei bambini con la complicità dei media, delle istituzioni e di tutti coloro che anziché proteggerli preferiscono tacere e far finta di non vedere.
Una direzione privilegiata verso cui questo blog indagherà sarà, come anticipato dal titolo, l'esistenza di strette connessioni tra satanismo, pedofilia e poteri forti. Dato il significato ambiguo e spesso mistificatorio attribuito al termine "satanismo", è opportuno aprire una nota di delucidazione terminologica. Con il termine "satanismo" noi non ci riferiamo nel modo più assoluto al fenomeno delle sette di paese, i cui membri sono per lo più fanatici di haevy metal, di stregoneria e altri riti pseudopagani. Ci riferiamo invece a delle pratiche rituali legate alla conservazione e alla gestione del potore, nei suoi risvolti politici, economici, culturali, da parte di cerchie ristrette di persone che occupano i livelli più elevati della società: politici altolocati, finanzieri, banchieri, magnati dell'editoria, cardinali ecc. Si tratta di pratiche che queste élites si tramandano fin dalla notte dei tempi per assoggettare, ricattare e manovrare a proprio piacimento i loro membri, in modo da poterne controllare ogni mossa e far sì che obbediscano ai loro ordini occulti. Tali pratiche hanno indiscutibilmente un marchio satanico, nel senso che, come numerosi testimoni e investigatori hanno rivelato, quasi sempre si connotano come culti legati all'adorazione di antiche divinità pagane. In questa cornice, il sacrifico di bambini riveste una precisa funzione rituale: il bambino che viene stuprato, ucciso fino alla morte o bruciato vivo è il capro espiatorio che queste personalità disturbate offrono al loro "dio". Un dio dai contorni spesso sfumati che, se non è possibile sempre identificare con il Satana biblico, è possibile in ogni caso identificarlo con una divinità malvagia, a cui i negromanti dell'élite sacrificano le loro primizie per ricavarne energie e propiziare i loro progetti, anch'essi malvagi. Almeno, questo è il credo idolatrico che emerge da una ricca documentazione in nostro possesso.
Favole? Creduloneria? Sindrome da complottismo? Staremo a vedere. Chi scrive è consapevole che il rischio che si corre quando si indagano argomenti di estrema delicatezza come la pedofilia e i suoi circuiti internazionali a sfondo satanico è quello di seguire piste fallaci e lasciarsi prendere dall'emotività, abbandonando così i sentieri dell'analisi rigorosa ed obiettiva. Sarà il lettore a giudicare il lavoro svolto e la serietà di chi scrive. Verranno di volta in volta pubblicate prove, evidenze documentali e ogni altro tipo di indizi, per offrire al lettore tutti i tasselli utili a ricostruire da sé il complesso mosaico di questa incredibile piovra tentacolare chiamata pedofilia. Le sorprese non mancheranno.
Seguiteci e buona lettura a tutti! 

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