giovedì 18 dicembre 2014

Sentenza shock della Corte di Cassazione


Lui 60 anni, lei 11. Lui abusava di lei. Viene scoperto e sottoposto a processo, come in qualsiasi paese normale succede. Viene condannato a 5 anni di reclusione, ma i giudici della Cassazione, ribaltando la sentenza, lo assolvono. La motivazione dei giudizi? Non si tratta di abuso ma di amore. La relazione tra l'uomo e la bambina non era di tipo abusante, ma sentimentale. Lei era consenziente, hanno stabilito i giudizi. Dove è accaduta questa vicenda aberrante? Yemen? Pakistan? No, in Italia. A Catanzaro, per la precisione. 

Da anni associazioni anti-pedofilia, organizzazioni in difesa dell'infanzia, magistrati onesti e qualche parlamentare (pochissimi, ad onor del vero) denunciano la piega anomala che la giustizia italiana ha preso in materia di lotta alla pedofilia. Sì, avete capito bene, proprio in Italia, dove in queste ore ci si sta stracciando le vesti per la folle strage nella scuola pakistana ad opera dei talebani. Indignazione, sconcerto e condanna da parte delle istituzioni, salvo poi tacere di fronte all'ennesima sentenza che legalizza in modo informale la pedofilia, passata sotto silenzio dalla stampa cartacea e dai telegiornali nazionali. 

Particolare inquietante poi, è che l'uomo che ha abusato della undicenne è un impiegato dei servizi sociali al quale la madre della bambina si era rivolta per gestire problematiche familiare legate al disagio economico, impiegato a cui le assistenti sociali che avevano in carico la famiglia avevano richiesto una consulenza. Quindi, non solo il sessantenne non ha aiutato la famiglia ma si è pure invaghito della bambina abusando sessualmente di lei. Patetiche, inoltre, le motivazioni addotte dai giudici per giustificare l'assoluzione: la ragazzina assumeva comportamenti seducenti. Ecco spiegato l'arcano per i giudici. Roba da Arabia Saudita, vero? Peccato che questa vicenda orribile porti al 100% il marchio italiano.

Che dire, dunque, se non che si tratta dell'ennesimo episodio inquietante della saga "Pedofilia di Stato"?

Nessun commento:

Posta un commento