Il controverso comico Dieudonné,
balzato recentemente in Italia agli onori delle cronache per il suo presunto
antisemitismo dopo la strage contro Charlie Hebdo – e finito mesi prima nelle
indagini della magistratura francese, che il settembre scorso ha ordinato il
boicottaggio del suo spettacolo nei teatri delle più importanti città francesi
– durante il suo show denunciava apertamente le reti dei pedofili che agiscono
in Francia indisturbate grazie alle coperture della classe dirigente del paese.
In seguito ad una circolare emanata dal Ministero dell’Interno, che imponeva lo
stop allo show “Il muro” che il comico avrebbe dovuto recitare in tutto il
paese, i teatri francesi hanno revocato uno dopo l’altro a Diuedonné il
permesso di mandare in scena il suo spettacolo, in ottemperanza alla
disposizione del governo francese.
Alcuni movimenti e gruppi hanno
denunciato l’intervento delle autorità francesi come un vero e proprio attacco
alla libertà di espressione sancita dalla Costituzione. Ma, al di là di come la
si pensi sul pensiero dichiaratamente antisemita del comico francese ( chi
scrive l’articolo non condivide tutto quello che il comico sostiene sugli Ebrei),
vogliamo, per dovere informativo, portare all'attenzione dei lettori le rivelazioni
che Dieudonné aveva fatto durante i suoi show satirici sull'esistenza in
territorio francese di radicate e pericolosissime reti pedofile.
Ebbene, dicevamo che durante i
suoi spettacoli il comico francese ha parlato più volte dei bambini che vengono
violati durante disgustosi rituali sessuali praticati dai Grandi di questo
mondo. Vi è il legittimo sospetto che questa possa essere la vera ragione
dell’interdizione degli suoi spettacoli in territorio francese. In particolare
Dieudonné si è occupato del caso dei “fratelli Roche”. Si tratta di un caso di
malagiustizia che in anni recenti ha suscitato molto clamore in Francia e che
ha fatto venire allo scoperto le strette connessioni tra pedofilia e
magistratura deviata. Due fratelli, Charles-Louis e Diane Roche, hanno denunciato
il coinvolgimento di politici e magistrati francesi in pratiche pedofile
controiniziatiche, a cui pare fosse legato anche il loro padre, il magistrato
di Tolosa Pierre Roche, che poco prima di morire di cancro aveva confidato ai
figli il segreto che per anni aveva custodito sull’esistenza di una costola
deviata della magistratura, una vera e propria “magistratura nella magistratura”,
ovvero un gruppo molto potente di magistrati e giudici il cui obiettivo segreto
è di insabbiare tutte le inchieste e le indagini che provano l’esistenza delle
reti pedocriminali e che tentano di fare luce sulle coperture istituzionali di
cui i pedofili godono. Il comico ha
infatti ospitato nel suo spettacolo uno dei due fratelli, Charles-Louis, che ha
potuto esprimersi liberamente in una sorta di monologo durante il quale ha
denunciato i loschi traffici di cui è a conoscenza e in cui pare fosse
implicato anche il padre.
Dieudonné ha bollato senza mezzi
termini le reti pedofile dell’orrore, definendole “reti sataniste” a capo delle
quali vi sarebbe un “gruppo segreto”, meglio conosciuto come “élite mondialista”.
Che cosa ha rivelato di così destabilizzante
per i poteri occulti il figlio del defunto magistrato Pierre Roche?
Charles-Louis durante lo spettacolo di Dieudonné ha testimoniato sulle
confessioni fattegli dal padre che riguardavano i crimini di cui si era
macchiato durante l’esercizio della sua carica. In particolare, Pierre Roche
avrebbe, in punto di morte, rivelato al figlio di aver partecipato a delle orge
nella regione di Tolosa, in compagnia di altre personalità francesi altolocate.
Durante queste orge i partecipanti abusavano di prostitute, di vagabondi rapiti
per strada e di bambini, orge che finivano sempre con l’uccisione rituale delle
piccole vittime, dopo averle sottoposte a ogni tipo di tortura. Queste
cerimonie controiniziatiche erano generalmente filmate (verosimilmente per ricattare
a vita i partecipanti). I partecipanti alle serate orgiastiche erano tutti
membri della massoneria deviata francese la quale, tramite i filmati, teneva
sotto scacco i suoi affiliati per obbligarli a lasciarsi manovrare
nell’esercizio dei rispettivi ruoli pubblici.
La testimonianza dei due fratelli
Roche è molto importante perché per la prima volta, tramite i suoi figli, un
notabile, uno dei membri di questi gruppi occulti che governano i sistemi istituzionali
di quasi tutti gli Stati, viola il voto di segretezza e omertà a cui è obbligato
per rivelare al mondo i segreti inconfessabili dell’élite satanista.
Traduciamo per voi alcune parti
del documentario in lingua francese su Dieudonné e la sua denuncia pubblica
delle reti pedofile, che potete vedere al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=jHD-xPh-ROk&index=1&list=FLnJsFOZnz6DgnKIGJCd1WFg
“Charles-Louis approfitta di
questa tribuna al teatro della Mano d’oro, gentilmente offerta da Dieudonné,
per recitare il suo spettacolo che rappresenta soprattutto una denuncia
dettagliata e precisa delle circostanze che circondano la morte di suo padre,
la quale inevitabilmente testimonia l’esistenza delle “reti dell’orrore” delle
quali suo padre, magistrato di alto grado, è stato membro, prima di essere
assassinato. Silenzio totale da parte dei media che si eseguono gli ordini”.
Esclama Dieudonnè alla fine del
suo spettacolo: “Venite a vedere lo spettacolo di Charles Louis-Roche. Suo
Padre è stato assassinato in pieno affaire “Alègre” [uno degli scandali
sessuali che ha sconvolto la Francia] e di cui nessuno parla.
“Più precisamente, l’affare “Alègre”
e l’affaire “Roche” sono connessi. In una delle sue testimonianze Charles-Louis
evoca le connessioni tra l’affare “Alègre” e l’affaire “Roche”. In questa
intervista Charles-Louis insorge a proposito delle circostanze che circondano
la morte di suo padre e rivela la testimonianza che egli ha fatto a lui e a sua
sorella qualche tempo prima di essere assassinato. Ciò ha permesso di conoscere
le connessioni tra l’affare Alègre e l’affare Roche e di avere più dettagli sui
princìpi satanisti di questo “gruppo segreto” di cui suo padre faceva parte:
“l’ideologia sottesa a questo gruppo […] consiste in un progetto culturale, a
cominciare dalla legge, dalla morale e dalla discendenza che ha come scopo la
violazione, la tortura e la morte di bambini di età compresa tra i pochi mesi
di vita e i 10 anni”. […]
“In questa intervista anche la sorella
di Charles-Louis Roche, Diane Roche, parla di queste reti pedofile sataniche.
Queste malsane reti pedofile, sataniste e mafiose all’interno delle quali dei
bambini vengono filmati, e contemporaneamente torturati, violati e uccisi, sono
state ugualmente denunciate durante lo spettacolo di Charles-Louis Roche.
Spettacolo in cui l’arrangiamento audio e video è stato bandito. Spettacolo
che, quindi, la maggior parte dei francesi non potrà mai conoscere a meno di
essere stato al Teatro della Mano d’oro al momento della rappresentazione. Esso
si può trovare sono in Rete, dove è disponibile integralmente”. […]
“Charles-Louis durante lo
spettacolo ha dichiarato che il padre gli aveva rivelato che a tali reti
pedofile appartengono esponenti del mondo della politica, gli editori, la
finanza, i medici. Quali sono le attività di queste organizzazioni? Consistono
nell’organizzare serate estreme, alcune delle vere e proprie rappresentazioni teatrali,
che sono di due tipi. Il primo tipo di serata consiste in una “storia della
pesca di Cristo” [forse Charles-Louis sta alludendo a una specie di rituale
controiniziatico praticato all’interno di queste organizzazioni]. Per
festeggiare la Natura la serata degenera nel sadomasochismo e nel consumo di
stupefancenti, che servono per aumentare il piacere dei partecipanti e che costituiscono
un doppio premio”. [...] Vengono utilizzate anche delle prostitute, delle
giovani ragazze, le cui famiglie vivono una situazione irregolare (disagiata),
e che quindi sono le candidate ideali per sparire senza lasciare traccia”. […]
“Chi sono i protettori di queste
reti pedofile? Charles-Louis elenca i nomi di 71 magistrati francesi in carica che
sono corrotti e che fanno esattamente ciò che il potere politico ordina loro di
fare.
Dentro a queste reti esiste un
metodo comune di dissuasione che ha il fine di impedire che troppe verità vengano
divulgate. Questo metodo consiste nell’ostacolare e nell’usare minacce molto
dissuasive per ridurre al silenzio grandi uomini come Dieudonné, il belga Marc
Vervloesem ed altri, che hanno rivelato alcune verità e che quindi
costituiscono per questi mostri, questi assassini di bambini, una minaccia.
Costoro hanno minacciato di rapire i figli di Dieudonné, che ha contribuito a
denunciare queste reti pedofile sataniche. Essi sono perfettamente al corrente
che Dieudonné conosce l’esistenza di queste reti pedofile, che ha contribuito a
denunciare invitando Charles-Louis Roche a parlare al suo spettacolo”.
“Uno dei membri di tale “gruppo
segreto”, Alain Jacubowicz, ha
minacciato pubblicamente Dieudonné e i suoi figli dentro a un tribunale, nella
profonda convinzione dell’impunità e della protezione infallibile di cui godono
i membri di queste reti. I capi di tali reti dell’orrore sono coloro che
attualmente detengono il potere sulla Terra. Le due chiavi che danno veramente
il potere sono 1) l’adorazione di Moloch, una delle rappresentazioni di
Lucifero simboleggiato da un gufo o da una civetta 2) il controllo privato
della moneta. Il vero problema non è la lobby giudaica ma il potere, che in
segreto è adoratore di Lucifero”. […]
“Secondo i loro precetti
satanici, l’adorazione del diavolo deve manifestarsi attraverso rituali e
cerimonie che coinvolgono bambini, rituali che si rivelano alla presenza di
alcuni simboli che li rappresentano”. […]
Tornando ad Alain Jacubowicz,
questo personaggio, dicevamo, ha minacciato Dieudonné di “ridere bene con i
suoi figli” (“bien riguler avec des enfants” in francese), un’espressione che,
nel linguaggio vizioso di questi malati mentali che fanno parte delle reti
pedofile, significa che si ha intenzione di maltrattarli e di sottoporli a
sevizie fisiche. Tale espressione fa riferimento alle pire in cui vengono
deposti gli infanti, poi bruciati vivi, e alle torture inflitte agli innocenti
all’interno di queste reti dell’orrore, dopo averli rapiti.
Chi è Alain Jacubowicz? Egli è un
prestigioso avvocato di origine ebraica e presidente in carica della LICRA, la
Lega antirazzista francese, specializzata nella lotta contro l’antisemitismo,
che nei mesi scorsi ha fatto di Dieudonné il bersaglio preferito di una
diffamazione mediatica imbastita per screditare il comico e le sue denunce
pubbliche contro i poteri occulti. Jacubowicz è anche colui che ha difeso il B’
nai B’rith e il Concistoro israelita durante i processi “Barbie”, “Touvier” e
“Papon” (la prima è un’associazione ebraica di stampo massonico, il secondo è
l’istituzione rappresentativa degli Ebrei di Francia), criminali e torturatori
nazisti che durante la Seconda Guerra mondiale si resero responsabili
dell’uccisione di migliaia di ebrei. Quindi Jacubowicz è uno dei massini
rappresentanti della comunità israelita francese, ma non un personaggio
esattamente limpido se, come denunciato da Dieudonné, in un’aula del tribunale,
davanti a decine di persone, ha minacciato di nuocere ai suoi figli
pronunciando quell’inequivocabile frase dal sapore satanista, che abbiamo
riportato sopra. Ma si sa: a certi personaggi è permesso dire di tutto. Essi godono dell’immunità pressoché integrale
della magistratura e non temono che la reputazione pubblica e il prestigio
sociale di cui godono possano in qualche modo essere scalfiti dal loro
comportamento mafioso e moralmente riprovevole.
E’ curioso che pochi mesi prima
della strage del presunto commando jihadista contro la redazione di Charlie
Ebdo, in Francia un disegnatore satirico, Plantu, sia stato assolto in un
processo che lo vedeva accusato di incitamento all’odio religioso e alla
violenza. Plantu aveva infatti disegnato una vignetta in cui era rappresentato
l’allora pontefice in carica Benedetto XVI, nell’atto di sodomizzare un
bambino. Un’associazione cattolica aveva denunciato il vignettista francese
perché secondo i suoi membri con quel disegno aveva stigmatizzato tutto il
mondo cattolico. Ma il giudice (giustamente, secondo l’opinione di scrive)
aveva assolto il vignettista giustificando la sentenza con il fatto che quella
vignetta era soltanto una denuncia dell’omertà e del silenzio dei vertici
ecclesiastici sul fenomeno sommerso della pedofilia nella Chiesa e non già un
atto di accusa indiscriminato contro tutti i cattolici. Peccato che la stessa
libertà di espressione non venga riconosciuta anche a Dieudonné, forse perché,
a differenza di Plantu, punta il dito contro l’onnipotente e tentacolare
comunità ebraica? A voi la risposta.
Fonti
Sui fratelli Roche si ascolti la loro testimonianza integrale rilasciata nei video che potete trovare seguendo questo link: http://www.egaliteetreconciliation.fr/Affaire-Alegre-Baudis-le-temoignage-des-enfants-du-juge-Roche-24642.html